Doveva essere la giornata di Kristen Stewart e Robert Pattinson al
Lido insieme, per due film diversi ma accomunati da un forte tocco di
autorialità: il distopico Equals di Drake Doremus in Concorso e l'ambizioso The Childhood of a Leader di
Brady Corbet nella sezione Orizzonti. Se Kristen si è presentata in
gran forma in conferenza stampa e sul red carpet, rispondendo con
brillantezza alle domande dei giornalisti malgrado le numerose critiche
al film, di Robert Pattinson nessuna traccia. L'adattamento
dell'esordiente Corbet dell'omonimo racconto di Jean-Paul Sartre ha
spiazzato la platea: un lavoro di chiara impostazione teatrale,
accompagnato da scelte registiche imprevedibili, a volte interessanti e
coraggiose, altre ingiustificate. Spesso, ad esempio, la macchina da
presa è molto lontana dai protagonisti, alcune sequenze sono lunghissime
e interminabili, e le battute sono recitate dagli attori con una
lentezza quasi "ronconiana". Ma a parte il giudizio su un film
senz'altro coraggioso e non immediatamente decifrabile, che attualmente
rimane sospeso, bisogna far notare che l'assenza a Venezia di Pattinson
forse è dovuta al fatto che in The Childhood of a Leader l'ex
vampiro Edward Cullen non si vede per più di quindici minuti
complessivi. Tutto gira intorno al piccolo Charles Marker, interpretato
da Tim Sweet, bambino in perenne conflitto con una madre severa e
apprensiva, una eccellente Bérénice Bejo. Va anche detto che Pattinson è
ora alle prese con diversi set: Good Time dei fratelli Safdie, The Lost City of Z di James Gray e The Trap di
Harmony Korine. La terza ipotesi è che invece non sia venuto in Laguna
per evitare di incrociare proprio la Stewart. Quello che è certo è che
alla fine dei chiacchieratissimi Equals e The Childhood of a Leader nessuno in sala si è alzato in piedi per gridare al capolavoro.
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